Bruno Canfora (Milano, 6 novembre 1924 – Piegaro, 4 agosto 2017) è stato un compositore, direttore d'orchestra e arrangiatore di straordinario talento.
Sin dagli anni '30, si avvicina allo studio del pianoforte e dell'oboe seguendo i corsi del Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano che lo porteranno a sviluppare una certa passione per il jazz americano
Nel 1961 dirige l'orchestra del Festival di Sanremo e compie una memorabile tournée in Giappone con Mina, durante la quale compone e registra una brano in giapponese, "Anata To Watashi" (Tu ed io)
Nel frattempo, il suo nome è diventato attrattivo anche per i produttori cinematografici, che lo chiamano per i progetti più svariati ma il genere in cui il suo estro musicale riesce a emergere maggiormente è certamente la commedia brillante, declinata in tutte le sue sfumature: dalla parodia degli 007, con Il vostro superagente Flit (1966, Mariano Laurenti) al film in costume di ambientazione papalina Nel giorno del Signore (1970, Bruno Corbucci) passando per il clamoroso successo dei due musicarelli con Rita Pavone (e Giancarlo Giannini) diretti da Lina Wertmuller: Rita la zanzara (1966) e il suo sequel Non stuzzicate la zanzara (1967).
Dopo i successi per il palcoscenico e il grande schermo, Canfora decide di aprire un proprio studio di registrazione a Roma in Via Muggia 33, poi rilevato dai componenti dei Marc 4 nel 1976 (e da loro ribattezzato "Telecinesound"). Nello stesso periodo fonda anche una sua piccola etichetta discografica, la Sevenmen, con cui dà alle stampe alcuni dischi di library music destinati al circuito della programmazione radiotelevisiva, oggi particolarmente rari e ricercati dai collezionisti.
Il suo ultimo lavoro per il cinema è anche, a detta di molti, il suo vero capolavoro in questo ambito. Nel 1977 Canfora compone e registra le musiche de La banda del trucido, poliziesco diretto da Stelvio Massi in cui Tomas Milian fa una delle sue prime apparizioni nello scanzonato ruolo de “Er Monnezza”. Il tema principale è eseguito da una big band di all-stars che vede coinvolti i migliori jazzisti dentro e fuori l'orchestra della Rai, come i piemontesi Oscar Valdambrini e Gianni Basso (rispettivamente alla tromba e al sax) o il romano Enrico Pieranunzi (al piano).
A partire dal 1948, anno in cui vince il prestigioso concorso radiofonico "Bacchetta d'oro", Canfora diventa progressivamente una figura di spicco della fiorente industria musicale italiana, grazie alla sua versatilità e innovazione.
Negli anni '60 infila uno dopo l'altro una serie di successi indimenticabili che hanno fatto la storia della canzone nazionalpopolare italiana tra cui: "Il ballo del mattone", "Fortissimo", "Stasera mi butto" e molti altri evergreen indimenticabili. La sua popolarità esplode anche grazie alla RAI, dove compone e dirige le musiche di programmi iconici come "Studio Uno" e "Canzonissima".
Alla fine della sua lunga carriera, durata oltre sei decenni, Canfora è tornato alle sue radici come direttore d’orchestra, guidando l'orchestra sinfonica del Teatro Massimo di Palermo, con la quale ha modo di sperimentare in assoluta libertà la sua grande passione per il jazz sinfonico, curando arrangiamenti su musiche di Cole Porter, George Gershwin e molti altri.